LANA DELLE ALPI: TESSUTI SOSTENIBILI PER UNA MODA RESPONSABILE

Le iniziative del progetto AlpTextyles passano anche dalla Valle Camonica

Nelle scorse settimane si è tenuto proprio in Valle il primo incontro del progetto AlpTextyles, che nei prossimi mesi coinvolgerà anche il Centro Ca’Mon di Monno – Centro di Comunità per l’arte e l’artigianato della Valle Camonica – e l’associazione culturale Coda di Lana di Malonno. Al centro di tutto c’è la valorizzazione della lana e l’utilizzo delle competenze tessili e artigianali in un percorso che prevede il coinvolgimento di più realtà dentro e fuori il territorio.

Il progetto AlpTextyles, reso possibile grazie all’Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione e al Polo Poschiavo, nell’ottica di una cooperazione transfrontaliera e al fine di promuovere e sostenere il patrimonio culturale immateriale della Lombardia, è nato per salvare e riutilizzare la lana delle pecore lombarde, partendo da una mappatura delle filiere della lana nell’arco alpino. L’obiettivo è quello di creare una “lana speciale”, che nasca dalle pecore lombarde, ma anche da quelle svizzere ed austriache, per creare capi di abbigliamento e di design, rivitalizzando le filiere tessili della lana, lavorando su nuovi materiali sostenibili.
La valorizzazione del sapere artigianale è stata resa possibile grazie al finanziamento del programma Interregionale Alpine Space e all’alleanza con Svizzera e Austria. Molti anche i partner coinvolti, tra cui Scuole di Moda, Musei e Università nel nostro Paese, nonché del territorio svizzero, austriaco, tedesco, ma anche francese e sloveno.
Come detto, coinvolti nel progetto sono anche l’associazione Coda di Lana, che coordina il Centro Macil – Centro per l’Itineranza e la Lana di Malonno, “raccontando” il mondo dei pastori, e il Centro Ca’Mon, e significativo l’incontro che si è tenuto fra Svizzera e Valle Camonica con i giovani designer di moda dell’Università di Vienna e i designer e ricercatori italiani.                                                                                                                  Elena Turetti, mediatrice cultura della Comunità di Valle Camonica, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa, che tutela il patrimonio immateriale delle zone alpine, “nella consapevolezza che le filiere tessili sono molto inquinanti, ma anche caratterizzate da un elevato potenziale di riduzione di anidride carbonica prodotta”; per questo appare importante puntare ai valori di circolarità e di sensibilità alle risorse naturali del territorio, realizzando prodotti tessili interamente “made in Alps”.

Il Centro Ca’Mon ha presentato il calendario dei corsi per adulti che si terranno tra marzo e maggio 2024 insieme alle “donne dei fili”, un gruppo di maestre artigiane che da due anni si trova nella Casa dell’Arte e dell’Artigianato di Monno tutte le settimane.
Ricamo e disegno: 09-10 marzo
Filet a rete: 13-14 aprile
Cucina fra tradizione e innovazione: 27-28 aprile Sfilato: 18-19 maggio

A cura della redazione

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