INTERVISTA A ANDREA CAFFI, COLLABORATORE DI CAFFI GOMME

LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO
La storia di Caffi Gomme, da oltre 60 anni a servizio dei clienti della Valle Camonica
L ‘officina Caffi Gomme nasce a Boario Terme nel 1962 per opera di Giambattista Caffi; da decenni è gestita dai due figli, Andrea e Nicola. Grazie all’esperienza acquisita e alle tecnologie dei macchinari utilizzati, oltre alla rivendita di pneumatici, offre servizi di montaggio e bilanciatura per auto e moto, convergenza e pronto intervento sul territorio. La conoscenza acquisita in più di sessant’anni di attività è sempre a servizio del cliente, per aiutarlo nella scelta del miglior pneumatico. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Andrea Caffi.Andrea,
Andrea, ricostruiamo la vostra storia…
Preciso come il titolare sia mio fratello Nicola, mentre io sono semplicemente un collaboratore. La nostra storia è comunque quella di un’attività famigliare, che prosegue da oltre mezzo secolo, in quanto fu mio padre Gambattista, conosciuto come Gianni, ad aprire l’officina nel 1962. Nicola l’ha affiancato a partire dal 1984, mentre io sono subentrato a papà, nel frattempo andato in pensione, nel 1997.
Come ha iniziato papà?
Mio padre, originario di Rovato, semplicemente ci ha messo voglia e determinazione. L’officina era in un’altra sede, molto piccola, poi si è trasferito altrove e l’attuale location, sita in via San Martino 58, c’è dal 1974, quando mio padre ha acquistato
il terreno presente, costruendo l’abitazione di famiglia e dando vita alla nuova officina.
Ma cosa ha spinto tuo padre a trasferirsi da Rovato proprio in Valle Camonica?
Come in tutte le belle storie che si rispettino…l’amore! Con i suoi fratelli e le sue sorelle era solito trascorrere del tempo proprio in terra camuna, frequentando soprattutto le balere esistenti all’epoca e il destino gli fece incontrare mia madre Maria Ester, nativa di Darfo. Il fratello di mamma, ossia mio zio, all’epoca supportò papà nel suo proposito di dare vita all’officina.
Tu ricordi qualcosa della tua infanzia “in officina”?
Ricordo il trasferimento nell’attuale sede e il conseguente cambio di abitazione. Era il 1974, il 14 dicembre, e io avevo sette anni.
Domanda inevitabile: quanto e cosa è cambiato rispetto al passato?
Nel nostro ambito, tutto. All’epoca si sognava in grande ed era anche più semplice aprire un’attività rispetto ad oggi. Ora tutto è difficile anche perché il nostro mercato è stato molto liberalizzato.
Spiegati meglio…
Oltre alle tasse, sempre più alte e alle esigenze sempre maggiori da parte della clientela, viviamo in un mondo costruito sulla frenesia e questo intralcia chi lavora in un ambito come il nostro. Inoltre, il mercato on-line ci ostacola, perché molte persone “sono attratte” dai prezzi competitivi che si trovano sul web e non badano alla sicurezza e alla qualità del prodotto.
È veramente triste per un’attività storica e a gestione famigliare come la nostra subire la concorrenza da parte del mondo on-line. La qualità è davvero un’altra cosa, però, e l’aspetto che fa più male è notare come si tenda a non dare il giusto valore alle cose, dimenticando che dietro un’attività come la nostra ci sono esperienza, professionalità e garanzia di sicurezza. Quando ci si mette in auto non si può di certo puntare al risparmio, perché l’unica cosa che conta è la sicurezza.
All’interno dell’officina lavorate solo tu e tuo fratello?
Senza dimenticare la supervisione da parte di papà (ride, ndr), siamo noi due, oltre al nostro operaio Mattia. Inoltre, capita che nei periodi più intensi si venga aiutati da Daniele, figlio di Nicola, anche se lui ha studiato in un altro settore. Purtroppo, anche i miei figli non sono interessati nel proseguire l’attività di famiglia e hanno optato per strade diverse.
È un lavoro parecchio impegnativo il vostro?
È molto fisico, ma non bisogna dimenticare l’attenzione per l’aspetto burocratico dell’attività.
Nei periodi più intensi, mi alzo alle 5.45, sbrigo le pratiche in ufficio fino alle 7.30 e poi apro al pubblico. Si lavora fino a mezzogiorno, con una breve pausa di un’oretta per poi riprendere subito e fino le 20.30/21.00 non si rientra mai a casa.
Pentito del lavoro scelto?
Assolutamente no. L’attività mi piace molto e voglio sottolineare come nessuno mi abbia imposto la cosa. Ho lavorato in altri ambiti, tanto che sono stato anche dipendente in una bulloneria, e ho avuto un mio negozio di articoli musicali, ma poi ho capito che la mia vita era questa. Il tutto è nato come una conseguenza naturale nel mio percorso.
Il fatto che fosse un’attività di famiglia già avviata ti ha aiutato, comunque?
La fortuna bisogna sapersela anche andare a cercare e va costruita, ma indubbiamente papà e Nicola mi hanno facilitato il cammino. Già da ragazzino, mentre frequentavo il Liceo, mio padre mi aveva insegnato a smontare le gomme, quindi non ho imparato nulla da zero e questo è stato sicuramente un vantaggio.

A cura della Redazione.

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